Le Ragioni

C’è un uomo che vuole la vita e desidera giorni felici ?

   Là dove si crea una relazione insufficiente, è un’altra relazione più attenta, più positiva,  più rassicurante che può permettere di addentrarsi nella totalità della realtà perché il dover camminare senza indirizzo preciso è sentito come dispersione di tempo dalla sensibilità di una coscienza viva che ha bisogno

(da Il Rischio Educativo – L. Giussani – Jaca Book 1977)

Ogni bambino che arriva in questa Casa è segnato da un momento più o meno grave di difficoltà, in cui quelle relazioni primarie di affetto, che permettono di essere generati quando si è piccoli, sono venute meno, o che per circostanze particolari non sono in quel momento capaci di guardare e rispondere adeguatamente ai suoi bisogni.
Questa mancanza si traduce in un disimpegno, per cui gesti quotidiani fondamentali – come lavarsi e pettinarsi, mettere in ordine, giocare con gli altri, andare a scuola e fare i compiti – diventano occasioni a cui è facile venir meno, o che vengono compiuti in modo superficiale e senza alcun protagonismo.

Il minore, dunque, non matura se non viene accolto da adulti che lo abbracciano nella sua totalità e che rispondono, nel presente, alle sue esigenze elementari

(da Il dono della famiglia. L’affido, oltre l’educazione “assistita” – L. Sanicola – Paoline 2002)

Ogni bambino accolto chiede di essere guardato in modo originale, ossia abbracciato secondo il suo bisogno, i suoi limiti, le sue capacità, le sue fatiche e i suoi desideri.
Accogliere questi bambini significa abbracciare tutto questo: generarli attraverso uno sguardo di bene sulla loro storia già ferita.
Accogliere significa, quindi, collocare questi bambini dentro l’abbraccio di un rapporto umano, che permette di inserire la loro vita in una storia buona, ossia una serie di relazioni che non si tirano indietro rispetto alla condivisione di tutto, e che si prendono cura di loro.

Rigenerare non significa “rimettere a posto” la loro vita, perché tante volte questo non è possibile. Rigenerare è vivere l’esperienza dell’amore, secondo l’ordine di un bene che sa guardare ad ogni bambino per tutto ciò che di scomodo, e di buono, porta nella nostra vita, disponibili a cambiare i piani e i progetti che già si sono fatti sulla propria vita.